Polipi uterini: le cause più comuni, come viene diagnosticato

Le conclusioni alle quali è finora giunta la scienza sui polipi uterini

I polipi uterini sono protuberanze che crescono lungo la parete interna dell’utero. Come spiegano i medici, possono avere dimensioni variabili, da pochi millimetri a diversi centimetri. 

Polipi uterini: cause, sintomi e tecniche per la diagnosi

Utero

L’effettiva incidenza sullo stato di salute è ignota. Questo poiché in certi casi non generano nessun sintomo e, pertanto, non avviene nessun controllo. Di norma, la condizione compare soprattutto nelle donne di età compresa tra i 40 e i 65 anni.

Nonostante ciò, non mancano le eccezioni, tanto da riguardare ragazzine appena entrate nella fase della pubertà ma anche signore anziane. Insomma, non ci sono limiti anagrafici. Ma andiamo per gradi, con una ampia panoramica, dalle presunte cause alle modalità di trattamento.

Ginecologia

Di solito, i polipi uterini vengono a crearsi nelle donne prossime ad andare in menopausa e costituiscono una delle cause del sanguinamento. Crescono in un’area chiamata endometrio, ragion per cui si parla anche di polipi endometriali.

Secondo uno studio condotto dall’Università di Città del Capo (Sudafrica) derivano dalla proliferazione delle cellule e dalla conseguente crescita dell’endometrio. Solo una percentuale tra lo 0,5 e l’1 risulta essere maligna. 

Qualora si dovessero avvertire, i sintomi più comuni sono:

  • sanguinamento anormale;
  • infertilità;
  • aborti;
  • forti dolori.

La diagnosi viene effettuata tramite vari test quali:

  • ecografia transvaginale;
  • isteroscopia;
  • biopsia endometriale. 
Misuratore pressione sanguigna

Ad oggi, non esiste una ragione precisa della comparsa dei polipi uterini. Le ipotesi avanzate dai ricercatori vanno da una possibile originale genetica a una ormonale e non solo. Fin qui non è stato comunicato alcun risultato definitivo. Si è comunque identificata una serie di fattori da prendere in seria considerazione quali:

  • elevati livelli di estrogeni;
  • uso del tamoxifene, un farmaco impiegato per far fronte al cancro al seno;
  • trattamenti ormonali in postmenopausa;
  • obesità;
  • ipertensione;
  • altre malattie, compresa la sindrome di Lynch e quella di Cowden. 

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