Atrofia multisistemica: malattia simile al Parkinson che può fermare la tua vita da un momento all’altro
Atrofia multisistemica? Tutto quello che c'è da sapere sulla malattia simile al Parkinson
L’atrofia multisistemica è un disturbo neurologico degenerativo che può portare nel corpo umano vari disturbi alla vita. Ci sono infatti molti sintomi che fanno capire di soffrire di questo problema. Ma andiamo per grado.
Cos’è l’atrofia multisistemica?
Come prima cosa, che cosa è l’atrofia multisistemica? Inizialmente era più conosciuta con il nome di Shy-Drager, degenerazione striatonigrale o atrofia olivopontocerebellare. È essenzialmente un disturbo neurologico degenerativo che colpisce alcune delle funzioni autonome del corpo, coinvolgendo anche altri problemi, come ad esempio la bassa pressione sanguigna, la respirazione o il controllo motorio.
Il principale problema che ti avvisa dell’atrofia è l’ipotensione posturale, che abbassa la pressione sanguigna. Questo porta all’arrivo delle vertigini, tanto da indurti anche a svenire. Esistono due tipi di atrofia: quello parkinsoniano e quello cerebellare.
Atrofia parkinsoniana e cerebellare
Il primo è il ripo più comune, i cui sintomi sono: rigidità muscolare, lentezza nei movimenti, difficoltà a piegare gambe o braccia, tremori simili a quelli del Parkinson, problemi di equilibrio e postura. Quello cerebellare presenta alcuni problemi di coordinazione muscolare, disturbi del movimento, disturbi del linguaggio, disturbi visivi e problemi di masticazione e deglutizione.
L’atrofia multisistemica può portare ad alcuni gravi problemi, come ad esempio: disfunzioni intestinali e urinarie, anomalie del sudore, disordini del sonno, problemi cardiovascolari, disfunzione sessuale e problemi psichiatrici.
Quali sono le cause dell’atrofia multisistemica?
Nonostante vengano presentati tutti i suoi sintomi, è raro definire la causa dei problemi. Probabilmente si verifica quando la sinucleina – che è una proteina cerebrale che aiuta le cellule nervose a comunicare – cambia forma e si accumula nelle cellule di supporto del cervello.
I test da eseguire per definire la diagnosi
Per capire quale sia la sua causa principale, è bene eseguire alcuni degli esami specifici, come ad esempio un esame fisico, esami del sangue e risonanza magnetica. Tra le prove da affrontare per diagnosticare il problema, abbiamo la prova del tavolo inclinabile e il test per valutare le funzioni autonome.
Il primo aiuta a capire se ci sono dei problemi con la pressione sanguigna, il secondo invece misura la pressione sanguigna in piedi e da sdraiati, testa il sudore e il funzionamento dell’intestino e della vescica.