Perdite bianche, cause e rimedi naturali
Conoscere il proprio corpo è fondamentale per la prevenzione e prendersi cura di sé. Le perdite bianche sono normali o dobbiamo preoccuparci?
La salute passa da una conoscenza quanto più possibile approfondita del proprio corpo. Questo, però, non vuol dire che si debba ricorrere al fai da te o al sentito dire. Per qualsiasi dubbio o incertezza, è bene chiedere il parere del medico.
Detto questo, comunque, cerchiamo di capire cosa è normale e cosa non lo è quando si parla di secrezioni vaginali. In questo modo possiamo essere più veloci a individuare una possibile anomalia e a contattare lo specialista quando necessario.
Non è raro, anzi quotidiano, trovare le proprie mutandine sporche. Il punto cruciale è sapere quando si può star tranquilli e quando invece è meglio approfondire. Nella fattispecie, scopriamo insieme cosa significano le perdite bianche e se è necessario correre ai ripari o se non si deve temere per la propria salute.
Perdite bianche, cosa sono
Le perdite bianche non sono altro che secrezioni fisiologiche pre-ciclo mestruale. Infatti, sono tipiche della fase dell’ovulazione. Un altro contesto in cui è normale che si manifestino è durante la gravidanza.
Il fatto che ci siano dei contesti in cui sono assolutamente normali rende più difficile comprendere invece quando è bene fare un controllo per scongiurare eventuali anomalie. Infatti, ci sono dei casi in cui possono essere il sintomo di infezioni vaginali.
Queste secrezioni possono essere abbondanti, particolarmente fastidiose e visibili sulla carta igienica, oppure secche e asciutte (presenti solo sugli indumenti intimi). La differenza dipende solo dalle caratteristiche dell’organismo, diverse da donna a donna.
Le cause principali
Prima di andare più a fondo è bene fare una distinzione fra le motivazioni sottostanti a tali secrezioni e quando queste indicano una patologia o meno. Come già accennato, durante l’ovulazione e una dolce attesa non c’è da preoccuparsi. Così come subito dopo un rapporto sessuale o nel periodo successivo all’ovulazione.
In una situazione di normalità, queste secrezioni sono dovute ai cambiamenti ormonali. Si manifestano in tutte le donne in età fertile, dall’adolescenza fino alla menopausa. In casi più rari sono presenti anche nelle bambine e nelle donne anziane.
Ci sono dei casi, però, in cui le perdite bianche possono essere il segno di candida, clamidia, gonorrea, infezione da papilloma virus, trichomonas o herpes. Ecco allora che non bisogna perder tempo: il medico deve procedere con l’eventuale diagnosi prima possibile e prescrivere la terapia più efficace per la risoluzione del problema.
Perdite bianche, le varie tipologie
Riuscire a capire quali differenze ci sono in un contesto apparentemente simile aiuta a comprendere se c’è da allarmarsi o meno. Nella fattispecie, ci sono quattro tipi di secrezioni:
- Filamentose: sono perdite bianche dense, ‘collose’, trasparenti e non fanno cattivo odore. Sono quelle che si manifestano subito dopo l’ovulazione o durante le prime settimane di una gravidanza. In questo caso, il muco diventa più denso per impedire la risalita degli spermatozoi lungo il canale vaginale e per proteggere un eventuale ovulo fecondato;
- Acquose: a differenza delle prime, queste sono più liquide. Anche loro sono inodori e trasparenti e si verificano durante l’ovulazione per favorire la fecondazione. Sono quelle che notiamo anche in prossimità o durante un rapporto sessuale;
- Cremose: il terzo tipo è caratterizzato da una consistenza granulosa e fanno cattivo odore. In questo caso possono indicare un’infezione in atto e serve l’intervento del medico.
- Striate con sangue: nell’ultimo caso si presentano subito prima dell’arrivo delle mestruazioni, ma possono essere sintomo di problemi all’utero, di fibromi oppure di polipi.
È facilmente intuibile come negli ultimi due casi un consulto dallo specialista è consigliabile. Meglio un ‘viaggio a vuoto’ ed essere rassicurate, piuttosto che mettere a rischio la propria salute.
I sintomi più comuni
Come già detto, le perdite bianche possono essere fisiologiche, e assolutamente normali, o indicare la presenza di una qualche patologia da curare prima possibile. Quelle tipiche del periodo ovulatorio sono poco dense e inodore e si verificano dai giorni subito precedenti all’espulsione dell’ovulo e fino a qualche giorno dopo. Possono essere più abbondanti o irrisorie e, soprattutto durante il periodo dell’allattamento, indicano il ritorno alla fertilità.
Al contrario, dopo l’ovulazione, indicano che il ciclo sta arrivando. Si presentano più dense e corpose, meno trasparenti e di un bianco più intenso. Come precedentemente accennato, se si nota la presenza di sangue (anche di colore rosa, vista la quantità minima), non c’è da preoccuparsi. A meno che non arrivino durante un periodo del mese lontano dalle mestruazioni.
Durante la gravidanza, e soprattutto nei primi mesi, sono il segno della leucorrea gravidica. Sono particolarmente copiose e danno una sensazione di bagnato. Non fanno cattivo odore e il colore può variare di intensità. Se ci sono vuol dire che tutto sta procedendo per il meglio e l’embrione è protetto come si deve.
Un altro contesto normale è quello che riguarda una vita sessuale attiva. È il segno di una corretta lubrificazione e della preparazione del corpo a un momento di piacere. Perché sia tale, infatti, è necessario che gli attriti si riducano. Chi prende la pillola o è in menopausa potrebbe averne di meno a causa dei cambiamenti ormonali (che si verificano sia in un caso che nell’altro).
Perdite bianche, soluzioni naturali
Le perdite bianche fisiologiche non hanno bisogno di un intervento terapeutico. Se invece lo specialista ci ha diagnosticato una di queste patologie, una cura deve essere prescritta:
- Candida albicans;
- Trichomonas;
- Clamidia;
- Herpes virus;
- Gonorrea;
- Papilloma virus.
Insieme a eventuali farmaci e posologie indicati solo dal medico, potrebbe essere consigliato anche uno di questi rimedi naturali. Insieme ad antibiotici (per infezioni batteriche) e antimicotici (quando sono presenti dei funghi), possiamo usare uno o più di questi rimedi.
L’ortica bianca è molto efficace perché contiene tannini, mucillagini, glucidi e un olio essenziale che hanno una funzione astringente e antinfiammatoria. Si usa sotto forma di infuso ed è sufficiente un cucchiaino da caffè in una tazza di acqua bollente. È bene berlo dopo un’attesa di 10 minuti, prima dei pasti, due o tre volte al giorno. Previo nullaosta medico.
Anche la lavanda contiene olii essenziali (borneolo e geraniolo), acido ursolico e cumarine. Possiede proprietà detergenti e lenitive e può essere utilizzata con lavaggi esterni ed interni. Vanno diluite due gocce di olio essenziale in acqua tiepida.
Da non sottovalutare è il potere della camomilla, che contiene azulene e bisabololo. Anche in questo caso lenisce ed è un antinfiammatorio naturale. Aiuta a ridurre le perdite bianche e, come la lavanda, si utilizza nei lavaggi. Bastano due cucchiai di fiori di camomilla (o due bustine) da lasciare sciogliere in acqua bollente. Prima di procedere aspettiamo che la soluzione diventi tiepida.
Rimedi omeopatici
Rimanendo nella sfera dei rimedi naturali, può venirci in soccorso – ma sempre se lo specialista è d’accordo – l’omeopatia. Nella fattispecie, è molto utile la sepia se si hanno perdite bianche, dolori al basso ventre e alla schiena, bruciore intimo. In genere si usa in concentrazione 5 CH, tre o quattro granuli tre volte al giorno (previa autorizzazione medica).
Se le secrezioni in questione tendono al verde, si avvertono gonfiore e infiammazione alla vulva, può essere indicato il mercurius solubilis. Con la stessa concentrazione e la posologia della sepia.
Anche la calcarea carbonica può rivelarsi efficace. Nel caso in cui si avessero perdite importanti e che tendono al giallo, accompagnate da prurito e bruciore. Se si sente irritazione e prurito intenso, e le secrezioni sono più abbondanti prima del ciclo mestruale, un altro rimedio è il creosoto. Infine, l’omeopata potrebbe consigliare l’helonias dioica.
Qualsiasi sia la terapia che viene indicata dallo specialista, anche se accompagnata da un rimedio naturale, non dimentichiamo mai che non si deve improvvisare o ricorrere al fai da te. La sottovalutazione di un problema e/o un trattamento errato potrebbero peggiorare le cose e avere anche conseguenze di una certa entità.